Vi sono state poche occasioni – pochissime, come ha ricordato Giovanna Calvenzi durante la presentazione della mostra a Palazzo Madama – di vedere esposte le immagini di Federico Patellani, scelte dal suo sterminato archivio: sono immagini di un’Italia bellissima e terribile, uno dei pochi paesi incredibilmente definito dai propri contrasti.
Alla fine degli anni ’30 il suo primo viaggio verso sud, a Napoli, e poi dalla fine della guerra viaggi ripetuti in varie regioni, per lui che aveva cominciato a scattare durante il servizio militare in Africa, e poi per il Tempo il primo settimanale italiano a colori, nato sulla scia di Life magazine.
Studente di giurisprudenza, avvicinatosi alla pittura e poi al cinema - e praticherà quest'ultimo tutta la vita - Patellani viene considerato il primo fotoreporter italiano, nella sua accezione più compiuta e moderna: ha documentato gli eventi cruciali del nostro Paese con una immediatezza e una qualità visiva ineguagliate, attraversando l’Italia appena uscita dalla guerra e proiettata in pochi anni verso il “Boom”, schizofrenicamente divisa tra miss Italia e la povertà più nera.
Troveremo un passato vicinissimo nelle foto di Patellani, di un Paese ingenuo e cialtrone, gaudente e impegnato: dalle manifestazioni del referendum monarchia-repubblica alle selezioni di miss Italia; Sironi, Munari, Croce, Montale e i minatori di Carbonia; le gite domenicali e l’occupazione delle terre; le stelle del cinema italiano e gli operai dell’Alfa; processioni e funerali.
Le curatrici Giovanna Calvenzi e Kitti Bolognesi, che di Patellani furono assistenti e che ne curano il fondo, hanno giustamente sottolineato come l’etichetta di neorealista gli andasse stretta: eppure - forse più per una forma di adesione di chi osserva - queste immagini ci appaiono avvolte dall’aura del Neorealismo, colto nel suo essere un particolarissimo momento della cultura italiana, sfaccettato e irripetibile.
Un occasione unica per ritrovare le immagini di uno dei protagonisti della fotografia italiana.
Federico Patellani, Professione fotoreporter fa parte di una serie di eventi che celebreranno il Neorealismo italiano durante tutto il 2015. La mostra, allestita in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, sarà visibile dal 23 aprile al 13 settembre 2015, a Palazzo Madama, Torino.
Gabriele Magazzù
ENGLISH VERSION
There have been few occasions - very few indeed, as Giovanna Calvenzi recalled at the exhibition presentation at Palazzo Madama - to see Federico Patellani’s photos on display. Chosen from his limitless archive, they describe an exceedingly beautiful and horrid Italy - one of the handful of countries that is so incredibly defined by its own contrasts.
Towards the end of the 1930s he travelled southbound for the first time, to Naples, and by the end of the war he journeyed repeatedly to various regions. He had started shooting during his military service in Africa and then for il Tempo, the first Italian weekly magazine in color that drew inspiration from Life magazine.
A Law School student, a painter and film-maker - he will be pursuing the latter all his life -, Patellani is regarded as the first Italian photo-reporter in its most comprehensive and modern sense. He documented the crucial events of our country with unmatched immediacy and visual quality, traveling all around Italy. The war was just over and Italy was propelled toward the imminent “economic Boom” - as schizophrenically divided as it was between Miss Italia and the most dreadful poverty.
In Patellani’s photos we will find a proximal kind of past, a country that was naif and lout, pleasure-seeking and committed. From the rallies on the monarchy-republic referendum to the selections for Miss Italia; Sironi, Munari, Croce, Montale and the miners of Carbonia; Sunday trips and the seizure of land; the stars of the Italian film industry and Alfa Romeo’s workers; processions and funerals.
Curators Giovanna Calvenzi and Kitti Bolognesi (who used to be Patellani’s assistants and still manage his fund) have justly highlighted that the label of Neorealism fit him too tight. And yet, perhaps for the sake of a form of adhesion he pursues, these images look wrapped by Neorealism, as it was caught in its being a highly peculiar, multifaceted and unique moment of the Italian culture.
It’s an unmissable opportunity to re-discover the photos of one of Italian photography’s protagonists.
Federico Patellani, Professione fotoreporter is part of a series of events celebrating Italian Neorealism for the whole of 2015. The exhibition, set up in collaboration with Museo di Fotografia Contemporanea in Cinisello Balsamo, runs between April 23rd and September 13th, 2015 at Palazzo Madama, Turin.
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