Francesco Comello è nato a Udine nel 1963. Dopo aver frequentato la Scuola d’Arte, comincia a lavorare nel campo della grafica pubblicitaria e dell’illustrazione. Si avvicina alla fotografia e comincia a sviluppare dei progetti personali. Ha esposto i suoi lavori in numerose occasioni, tra cui una mostra personale alla Galleria San Fedele a Milano, nel 2013. Finalista in diversi premi internazionali, nel 2011 riceve il Premio speciale del pubblico di Portfolio Italia. L'isola della Salvezza è il suo ultimo lavoro.
Quasi il proseguimento ideale del precedente lavoro Oshevensk - che avevamo già visto anche al MIA 2014 - L'isola della Salvezza è il racconto di una piccola comunità russa immersa in una sorta di utopia ottocentesca. Qui, in una regione a nord di Mosca, un prete ortodosso ha fondato all'inizio degli anni '90 una confraternita formata da una trentina di persone, con l'intento di vivere seguendo il vangelo, diventando poi qualcosa di diverso.
Così la descrive Comello: «con il tempo è diventata una comunità che oggi accoglie 300 ragazzi, molti dei quali disadattati o con problemi familiari. Niente Tv, internet, cellulari e niente denaro, considerati mali della società. Si zappa la terra, si studia, si balla. Si forgia l'anima e si allena il corpo».
Un mondo a sè, dove la preghiera si unisce all'addestramento militare, la scuola ai giochi dei bambini, il lavoro nei campi alle letture nella grande biblioteca. Una comunità autarchica che vede nella rigidità dei valori tradizionali una scappatoia dalla società contemporanea che rifiuta, o semplicemente non riconosce più come propria.
Un racconto intimo e crepuscolare, inevitabilmente sospeso nel tempo, che può attrarre e far paura insieme.
L'isola della Salvezza è tra i progetti finalisti del World Report Award - sezione Spot Light - del prossimo Festival della Fotografia Etica di Lodi.
Gabriele Magazzù
ENGLISH VERSION
Francesco Comello was born in Udine in 1963. After attending Arts School, he worked in advertising graphics and illustration. In the meanwhile he started photographing and developing his own projects. His work has been exhibited on several occasions, among which, a solo exhibition at the San Fedele Gallery in Milan in 2013. He has been shortlisted for many international prizes and in 2011 he received the Special Audience Award during Portfolio Italia. L’isola della salvezza (Isle of Salvation) is his most recent project.
As if it were the ideal sequel of his previous series Oshevensk - exhibited at MIA 2014 - L’isola della Salvezza is the account of a small Russian community immersed in a sort of 19th century utopia. In a region North of Moscow, an orthodox priest has founded in the early 90s a confraternity made of circa thirty people, with the intention of leading a life according to the gospels, which then turned into something else.
Comello describes it like this: «During the years it has become a community that hosts more or less 300 children and young adults, many of them ill-suited of with family problems. There’s no television, internet, cell phones and no money, which are considered the evil products of modern society. Here the kids work in the fields, study, dance. The soul is forged, the body is trained.»
It’s a world on its own, where prayer blends with military training, school with kid’s games, work in the fields with readings in the library. An autarchic community that sees in the strictness of traditional values a way out of contemporary society, which the community members have refused or considered no longer suitable for them.
An intimate and crepuscular account, inevitably suspended in time, that can fascinate and scare at the same time.
Isle of Salvation is among the selected projects concurring for the World Report Award - Spot Light section - of the next Festival della Fotografia Etica in Lodi.
Gabriele Magazzù
ONE COMMENT ON THIS POST To “Francesco Comello: L’isola della salvezza (ITA | ENG)”
Cecilia Terenzoni
4 Aprile 2017 at 14:51Gentile Francesco,
mi chiamo Cecilia Terenzoni e sono una collaboratrice della rivista +31mag.nl, un giornale online con sede ad Amsterdam che si rivolge alla comunità internazionale che vive qui. Il nostro focus è su tematiche politiche, sociali e culturali legate ai Paesi Bassi.
Stiamo realizzando alcuni servizi su World Press Photo 2017.Uno in particolare sarà dedicato agli italiani vincitori. Saremmo lieti se avesse tempo per una video-intervista. La durata sarebbe di circa venti minuti e le domande verteranno prevalentemente sul suo lavoro.
In passato abbiamo già realizzato servizi simili: qui, può vedere l’intervista realizzata con Massimo Sestini. Qualora fosse interessato, la pregherei di comunicarci quando sarà ad Amsterdam così potremo fissare un appuntamento.
Cordialmente,
Cecilia
https://www.youtube.com/watch?v=xzPPEZQA0gQ